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Blarasin replica al Sindaco: "dieci anni senza fare nulla"

di Andrea Blarasin

“La risposta del Sindaco Giorgio Meschini alle mie costatazioni va verso problemi di viabilità che l’Amministrazione provinciale ha deciso di affrontare ragionando su progetti globali e organici, per rendere più funzionale tutta la viabilità provinciale. Ma il Sindaco, in 10 anni di mandato, ha risolto i problemi di viabilità maceratesi di sua competenza? Non sembra proprio guardando l’insediamento produttivo “Valleverde”, a ridosso dell’abbazia di San Claudio, progettato senza strade di accesso né di uscita. Come se non bastasse, nei pressi del centro commerciale Val di Chienti c’è una via di accesso diretta allo stesso che da sempre è sbarrata da transenne: quando pensa di metterci mano? Magari a Natale per farne dono ai cittadini? Lasciamo la periferia e dirigiamoci in centro, accolti dai semafori (oggi in festoso lampeggio arancione perché non più operativi, quindi sperpero di denaro pubblico) inventati per far meditare i maceratesi su tematiche esistenziali mentre sono costretti in fila accanto al cimitero. Cerchiamo un posto per l’auto e scopriamo che dove non si paga tutto è occupato, fin nella campagna maceratese. Nei parcheggi a pagamento si trovano invece tanti posti liberi: qualche cosa vorrà significare… Quanto poi al fatto che in altre poche città il posteggio si paga e anche più salato non significa che ci sia l’obbligo di seguirne l’esempio. Il parcheggio gratuito è un segnale di accoglienza che invita a venire a Macerata anziché fuggirla. Sulle manifestazioni organizzate è meglio stendere un velo pietoso e la risposta più evidente l’hanno data i cittadini disertando il centro storico; poi con le parole si può affermare qualunque cosa ma la realtà resta, è ben diversa e sotto l’occhio di tutti. E’ il motivo per cui i commercianti protestano da 10 anni: ricordate Macerata Futura? Le stesse cose le stanno dicendo ancora oggi tutti quelli che hanno le attività in centro, costretti a consorziarsi di nuovo perché si ventilava in giro la possibilità di passare un Natale al buio o, in alternativa, come alcuni pensavano di fare, accendendo rosse lucette votive in vetrina. D’altra parte, a una città resa dormiente per non vedere la continua cementificazione in atto… troppe luci potrebbero dare fastidio, causandone il risveglio”.

Macerata – Centro Storico. Il testo della conferenza stampa di Blarasin

Il centro storico della città di Macerata è oramai da tempo in fase di conclamato declino: dimostrato dall’evidente spopolamento, dalla chiusura di diverse attività commerciali e dalla perdita di numerosi uffici pubblici.
– Sempre meno residenti e studenti
– Ridotto il numero degli impiegati
– Commercianti in difficoltà, troppe sono le saracinesche che di continuo vengono abbassate
– Università sempre più decentrata
– Il comune ha trasferito da tempo molti dei suoi uffici
– Banca d’Italia in corso Matteotti è prossima alla chiusura
– I locali dell’ex Upim sono vuoti e la galleria del commercio vive un totale abbandono e uno stato di degrado
– L’ex sede del comando dei vigili urbani è chiusa
– La chiesa di San Filippo è chiusa da anni per i danni causati dal terremoto
– Palazzo degli studi è semivuoto
– Piazza Mazzini soffre della mancanza di una decisione univoca sul suo utilizzo
Al contrario ritengo che il centro storico di macerata debba tornare ad assumere il ruolo centrale che gli spetta per la sua bellezza, la sua storia e le sue potenzialità.
Infatti, il centro storico di Macerata non avrebbe nulla da invidiare a centri storici di altri capoluoghi di provincia che sono stati trasformati, da amministratori competenti, in salotti dove si respirano cultura ed arte, oppure in centri di attrazione economica e commerciale.
Bisogna affrontare urgentemente la questione del decadimento della città di Macerata che passa anche attraverso il processo di decadimento che sta vivendo il centro storico che va fermato prima che avvenga la desertificazione definitiva.
E’ per questi motivi che ho ritenuto di presentare un progetto organico, una proposta concreta che andrà in discussione nel prossimo consiglio comunale (era già all’ordine del giorno questa settimana).
Prima di esaminare la proposta nei singoli aspetti è necessario partire dalle considerazioni che l’hanno ispirata.
Un piano urbano per il centro storico non può prescindere da un piano strategico che, non è la prima volta che lo dico, è essenziale per avere una visione di medio lungo periodo della città. Per questo, è indispensabile un modello di sviluppo della città del suo centro storico come polo attrattivo.
Sembra evidente che non è più possibile parlare di Macerata come “ città dei 100.000”.
E’ invece possibile, anzi indispensabile, avere una visione del nostro capoluogo come “città della qualità”, come “città delle eccellenze”.
Macerata deve cioè riuscire a concentrare le migliori risorse della nostra provincia.
Per farlo deve poter seguire cinque parametri,5 linee guida che sono le seguenti:
piccolo capoluogo, ma pur sempre capoluogo
cura della qualità e dell’innovazione
specializzazione specialità
a cura del dettaglio
partecipazione e trasparenza
Ciascuno dei cinque punti dovrebbe essere applicato ad un progetto per il centro storico che coinvolga le sue caratteristiche principali.
Centro Storico:
1. Università (ruolo sociale civico dell’Università che deve poter partecipare alla vita della città)
2. Borgo Storico
3. Commercio turismo
4. Servizi pubblici
5. Accoglienza
Da queste semplici ma concrete considerazioni nasce la proposta presentata in Consiglio Comunale e, siccome ho detto che le proposte debbono essere partecipate condivise, ho inteso proporla anche cittadini attraverso una raccolta firme, una petizione su uno specifico argomento per sollecitare stimolare maggiormente l’amministrazione comunale sull’argomento stesso.
Con questo progetto chiedo al consiglio comunale di impegnare il sindaco e la giunta valutare le seguenti proposte.
1) Diamo inizio ad un processo di rivitalizzazione del centro storico con alcune iniziative nelle quali coinvolgere, oltre agli enti ed alle autorità competenti, tutti cittadini e gli operatori economici interessati;
i. In questo primo punto è evidente la volontà di fare della partecipazione effettiva dei cittadini e degli operatori economici il punto qualificante poiché la mancanza di condivisione rappresenterebbe un freno all’operatività e all’attuazione del progetto. Oggi più che mai una decisione politica deve essere collettivizzate, cioè deve sottrarre determinati ambiti di azione alla discrezionalità del singolo individuo.
2) Piazza della libertà è un salotto naturale, le vie laterali sono gioielli di bellezza storica ed architettonica: manca l’elemento “persone” a rendere vivo l’ambiente.
i. è questo un dato di fatto. Il centro storico, se adeguatamente valorizzato, è un gioiello. Ma la gente non viene perché non lo trova attrattivo.
3) Riportare la gente in centro significa riattivare il volano dell’economia locale: commercio, turismo, arte, cultura, tradizione della città capoluogo.
i. questo è l’obiettivo, riattivare l’economia locale rendere il centro attraente.
4) Cominciamo con l’impiegare l’area “ex Upim” per la creazione di un centro commerciale di grande qualità e quindi di grande attrattiva. Questo può avvenire con la creazione di tanti piccoli negozi-outlet coinvolgendo le grandi firme che producono sul territorio e che contribuiscono al suo arricchimento: Tod’s, Tombolini, Poltrona Frau, Nazareno Gabrielli, Fornarina, Paciotti, Nero Giardini, Santoni, Guzzini, Cucine Lube, etc. I commercianti del centro storico e delle aree limitrofe dovranno essere coinvolti nella fase di progettazione affinché sia loro garantita una prelazione nella concessione di adeguati spazi all’interno di tale area.
i. aree limitrofe devono essere coinvolte per una nuova concezione di centro storico allargato: sono le vie di accesso al centro quindi anch’esse debbono essere valorizzate (Corso Cairoli, Corso Cavour)
5) Invogliamo gli artisti ad esporre le loro opere nei palazzi storici della città.
6) Dedichiamo all’espressione dei musicisti degli spazi adeguati dove possano esibirsi per fare ascoltare ai cittadini della buona musica.
i. (I punti 5 e 6 debbono essere strutturali e le iniziative non una tantum)
7) Favoriamo l’apertura di librerie permanenti all’aperto sotto i magnifici loggiati di cui Macerata dispone.
8) Consorziamoci con degli antiquari, in provincia ce ne sono molti, per una fiera dell’antiquariato con cadenza mensile.
9) Utilizziamo le piazze disponibili per fiere di qualità dei prodotti tipici dell’enogastronomia marchigiana con cadenza settimanale;
i. il principio anche qui è quello della qualità dell’offerta, unita al metodo (periodicità degli eventi)
10) Valorizziamo gli ambienti del centro storico con un’adeguata illuminazione e con adeguate strutture, compresi parcheggi non a pagamento, per una migliore qualità dell’accoglienza.
i. Favorire la cultura dell’accoglienza (arredo urbano, estetica, illuminazione, servizi, parcheggi,)
Come accennavo questa proposta è stata distribuita in molti negozi del centro storico, di Corso Cairoli e di corso Cavour.
Il gradimento dell’iniziativa è andato al di là di ogni più rosea aspettativa, tanto è vero che con pochi giorni (una settimana) sono state raccolte oltre 1000 firme.
Queste firme ci dimostrano quanto il problema del degrado del centro del suo spopolamento si è sentito non solo dai commercianti ma da tutti cittadini.
La petizione continuerà ancora fino alla discussione della mozione in consiglio comunale le firme raccolte saranno consegnate al Sindaco.
In questa settimana di contatti molto frequenti con i negozianti, con i loro clienti e con i cittadini ho avuto modo di approfondire molte questioni relative alle problematiche del centro storico.
Questa mattina, quindi, ho presentato in comune, ad integrazione della mozione, due interpellanze su due delle molte questioni specifiche irrisolte e che creano ulteriori disagi al centro storico.
La prima interpellanza riguarda la modifica delle fasce orarie ZTL del centro storico.
La seconda riguarda la modifica della disposizione dei posteggi degli ambulanti del mercato di piazza Mazzini.